15 ottobre 2022

IL MIO PRIMO CAMMINO

E' iniziato tutto da Livigno, o forse anche prima, ma cosi' troppo a ritroso la mia mente non riesce ad andare, da aprile in poi, ho subito una lobotomia(in senso figurato).

Parto da Livigno, la voglia di camminare, di macinare quantità di chilometri sino quasi al vomito era nella mia mente.

Non so' da dove e come mi sia nata la storia del cammino, mentre scrivo lo vorrei ben sapere da dove è partita, ma non ricordo.

Tornata da Livigno, ho iniziato ad imbastire il mio cammino, scegliendo non a caso La Via di Francesco.

Francesco il Santo con il mio nome e quella sua frase sempre cucita sul mio petto:

“Cominciate col fare cio’ che è necessario, poi cio’ che è possibile e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”

San Francesco D’assisi

Tirato in ballo Matteo, il mio  inseparabile miglior amico abbiamo iniziato a:

comprare le cose, provare le cose, pesare le cose, camminare, camminare, camminare,( cioè io camminavo, lui faceva altro nel mentre, credo, spero ahahaha!!!😊).

Nella testa ricordo bene solo la voglia di camminare, lasciare passi dietro me, calpestare il suolo, lasciare orme, perdermi nella natura, perdermi nei miei pensieri e perdermi in ogni angolo del mondo, per poi fare passi, per poi trovare la strada e perché no, riperdermi nuovamente.

Il 15 son partita dal Santuario Della Verna, inziando il mio percorso in solitaria e come avevo detto sono arrivata in 9 giorni, a Roma in San Pietro.

Ho ricevuto parecchie critiche per la scelta del mio cammino cosi’ “veloce”, poiché questo è fatto di tappe da 23 giorni e io le ho concluse in 9.

Cammino, viene associato a lentezza, ma io avevo voglia di fare le cose con i miei tempi perché ognuno deve avere l’opportunita’ di “pensare” al proprio passo e cosi’ ho fatto.

Tappe da 50-60 km al giorno, posti visti, gente conosciuta, soste effettuate, chiacchiere scambiate, foto, un milione di foto e tanto cuore.

 Nella mia giornata ho avuto tempo per tutto!!!

Ho raccontato in ogni e dove le vicissitudini del cammino e non sto ancora a raccontare.

IL CAMMINO MI HA DONATO UNA NUOVA VISIONE DEL MONDO.

Sono partita per varie ragioni, una di queste Emma, ad Emma ho dedicato un bel pezzo dei miei passi.

Emma, mia nipote di 9 anni, la mia vita, il dono piu’ bello che abbia mai ricevuto, (con i miei due bimbi pelosi a seguito naturalmente, Brian e Zac 😊)

Emma, parte di me, con questo cammino volevo “insegnarle” che se si vuole veramente qualcosa, bisogna solo fare in modo di averla, cercarla, costruirla, afferrarla, sudarla, a Emma, volevo “insegnare” che, la vita, nonostante ci tolga spesso qualcosa, riesce comunque a ripagarci donando altro per esserle grata, a Emma , vorrei trasmettere che la gentilezza ed il sorriso sono la medicina migliore e gratuita che abbiamo a disposizione, a Emma vorrei far sentire il calore ricevuto in tutti quei sorrisi, in tutti quegli abbracci e in  tutti quegli sguardi ed in tutte quelle parole dette e ascoltate…

Il mondo è meraviglioso e Emma con i suoi 9 anni il mondo lo vede proprio cosi; son partita credendo di “insegnarle” qualcosa ed invece è stata proprio lei ad insegnare a me, solo che da adulti certe cose purtroppo si perdono.

Bisogna guardare proprio il mondo con gli occhi dei bambini per capire com’è, bisogna imparare a stupirsi delle cose piu’semplici e fare proprio oooooooh!!, come diceva Povia nella canzone “quando i bambini fanno oh”

Zia “Checca”, cosi’ mi chiama Emma, ha deciso pero’, di mettere tutto nero su bianco.

Scrivo per ricordarmi, scrivo per ricordare a Emma quando sara’  grande che ci si puo’ stupire anche da adulti, basta solo indossare gli occhiali dei bambini.

Credo che le cose restino comunque brutte quando accadono, ma quando accadono le cose belle, dovrebbero essere in grado di farci capire che splendido dono è la vita!!!

Un’ altro motivo del mio cammino riguarda sempre i bambini, i bimbi di Nonnoboi, l’associazione di Robi e Lorenza, che aiutano i bimbi del Kenja.

In loro ho conosciuto lo stupore dei “bambini” due persone meravigliose ed è un piacere essere ambasciatrice dell’associazione nei miei cammini.

Nel cammino anche con me, la voglia di mettermi alla prova e di riuscire in cio’ che mi ero prefissata, partendo dalle tappe chilometriche.

Un sacco di buoni propositi alla partenza, che si sono trasformati in insegnamenti continui.

Amare la vita e non darla mai  per scontata perché cel’ hanno donata è il primo insegnamento che ho acquisito.

Ho sete di vita, voglio camminarla, morderla, sporcarla di tutti i colori del mondo.

E ad un mese dal mio cammino porto in  me la consapevolezza piena di quanto sia prezioso un cuore che batte, una mente lucida e degli arti funzionanti.

 

“E le gioie semplici sono le piu’ belle, sono quelle che alla fine sono le piu’ grandi.”

 San Francesco D’assisi.


CLICCA SULLA FOTO PER VEDERE IL VIDEO

 






Un cammino non è altro che l'inizio di una fine.

Una fine infinita di passi.

Quei passi che,sono l'impronta della vita che hai vissuto.

Quei passi che,sono l'impronta della vita che stai vivendo.

Quei passi che,sono l'impronta della vita che vivrai.

Quei passi che,sono l'impronta di te a questo mondo.

Quei passi capaci di emozionare, stupire.

Quei passi capaci di accompagnarti a destinazione.

Quella destinazione dove sarai tu a decidere se restare se continuare a fare passi se lasciare impronte.

Francesca Crocetti 

"Il mio primo cammino"

                                          

 

 

 

 

 

 

Nessun commento:

Posta un commento